mercoledì 30 aprile 2014

Intervista ad Alessandra Corso pianista, cantante e direttrice di coro

Alessandra dirige attualmente i cori: Sacrum et Profanum e  Confusion 193/d  (a Roma)


1)Qual è la qualità di un direttore di coro che non può assolutamente mancare ?

Ci sono molte cose importanti che un direttore di coro non può tralasciare: riuscire a capire fin dove ci si può spingere con le difficoltà vocali di un brano e capire qual è il repertorio giusto per il coro, anche considerando il livello generale.

Quello che ritengo fondamentale è avere polso: a volte bisogna anche imporre le cose altrimenti c’è il rischio che il Coro ci risucchi: il Coro è formato da tante persone, ognuna con le sue esigenze, ognuna con il proprio carattere, e non si può pensare di
accontentare tutti per avere consensi: è impossibile accontentare tutti , c’è sempre quello a cui non piace il pezzo che hai scelto, che pensa che gli fai fare troppi vocalizzi, che sei troppo severa, che si fanno pochi concerti, che si fanno troppi concerti ecc. ecc. ecc. il mio motto è : si fa come dico io: se vi fidate di me bene, altrimenti ci sono tanti altri cori in giro! E’ vero che spesso così ho messo in fuga le persone, ma è vero anche che alla fine chi è veramente motivato dall’amore per il canto, è rimasto.

2)Dirigi gruppi che affrontano repertori molto diversi dalla lirica alla musica antica lasciando spazio anche al pop, cosa senti più vicino alla tua sensibilità?

In realtà non c’è un genere che mi rappresenti più di un altro…..amo tutte le realtà corali, di qualunque genere, repertorio e numero di componenti.
Forse qualcuno inorridirà, ma a me emozionano allo stesso modo, solo per fare degli esempi, un mottetto di Palestrina o un brano di Crosby Still & Nash, o, ancora,  un  brano corale operistico    come   “Inneggiam, il Signor non è morto” della Cavalleria Rusticana di Mascagni.
Tra l’altro mi piace sia dirigere che cantare nei cori, anche se in tal senso la mia formazione preferita è il quartetto (soprano, contralto, tenore e basso), a parti reali, ovviamente.

3) Essere donne nella direzione musicale. Vantaggi ? Svantaggi ?


Non ho incontrato svantaggi in questo senso, anche perché ormai di direttrici di coro ce ne sono tantissime, né  ho incontrato persone che pensano che dirigere un coro o un’orchestra sia un lavoro esclusivamente da uomini.
Neanche posso dire però che ci siano particolari vantaggi nell’ essere donna nella direzione corale, per lo meno per quanto mi riguarda. Non ho mai avuto scorciatoie o trattamenti di favore.
 Non credo che la questione sia  essere donna o uomo, bisogna saper fare il proprio lavoro e avere voglia di fare, anche di faticare, se è necessario.      









4) Il pop anni 80, so che ti piace molto. Raccontaci perché

Degli anni ’80 mi piacciono in particolar  modo gruppi e musicisti che usavano l’elettronica come i Depeche Mode,  Howard Jones., Nik Kershaw. In quel periodo c’erano tutti quei suoni così particolari, che rendevano la musica di quegli anni molto interessante, anche se non  tutto era di elevata qualità, specialmente la musica dance.
Forse mi piacciono perché mi riportano ad un periodo “spensierato” della mia vita  (crisi adolescenziali a parte…….).





5) Scegli un brano per noi Alessandra, un pezzo al quale sei particolarmente affezionata

Les Chant des oyseaux di Janequin.
                                                                                                                 Marisa Felice 


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