domenica 2 marzo 2014

Lo Choro (di Stefania Castiglioni)

“Intorno al 1870 nella città di Rio de Janeiro cominciarono a nascere gruppi musicali composti prevalentemente da funzionari pubblici. Suonavano per il solo piacere di farlo, mescolando la musica europea della polka e del valzer con i ritmi afro-brasiliani.

Così crearono lo choro, il primo genere musicale urbano genuinamente brasiliano, che precedette il samba e la bossa nova”Inizia così il documentario “Brasileirinho” del registra Mika Kaurismaki, che esplora appunto l’odierna quotidianeità dei musicisti di choro, e come questo genere musicale si sia diffuso e venga praticato tutt’oggi dalle scuole ai più grandi teatri. Essendo colonia portoghese il Brasile è sempre stato influenzato dalle mode portate con se dai colonialisti, ma in qualche modo rielaborando i contenuti con un tocco di “brasilianità”.

Daniela Cattani Rusich, un mondo di passione e poesia

La vita ha due mani grandi: una per togliere, l’altra per dare. E io scelgo la vita, sempre. Con entrambe la mani.

Nulla come questo suo aforismo introduce Daniela Cattani Rusich, un'autrice della quale mi sono innamorata a prima lettura per la semplicità e la musica con le quali ti accompagna nel suo mondo segreto- Prima di presentarvela a dovere lascio spazio alle sue parole:


Libertà! (di Alessandro Parisi)

Ogni volta che mi capita di ascoltare la theme di Lo chiamavano Trinità, mi torna alla mente il vecchio divano sul quale, assieme a mio nonno, ci godevamo le goliardiche scazzottate di Bud Spencer e Terence Hill e dei vari protagonisti di spaghetti western.

Con il tempo quelle note fischiettate mi sono rimaste dentro ed è stata una gradita sorpresa ritrovarle, un anno fa, nel film Django Unchained di Quentin Tarantino.

Mentre da noi Terence Hill vestite i panni di Don Matteo dando vita ad un essere mitologico metà Tex metà Signora in Giallo, il regista di Pulp Fiction ha unito sudore, pallottole e frasi fulminanti per dare vita ad una bella storia con richiami al western all'italiana, narrata dal punto di vista di uno schiavo “Negro”.

“NOMACHI Le vie del Sacro” (di Nando Nanni)

Oltre che scattare fotografie, ad un fotografo piace anche guardare fotografie, ad un patto però, che non siano banali o fine a se stesse.

Consiglio a tutti gli amanti del clik una mostra fotografica davvero speciale.

A La Pelanda del MACRO Testaccio di Roma è presente dal 14 Dicembre la mostra fotografica "NOMACHI Le vie del sacro ", 200 scatti del fotografo giapponese Kazuyoshi Nomachi , ci trasportano nei quattro angoli del mondo, facendoci immergere nei mille modi di collegarci al Divino. La Preghiera è l’unione dei lavori dell’Artista; Luci, colori, volti e sguardi catturano l’osservatore, costringendolo a meditare sul significato della preghiera e di conseguenza analizzare se stesso.

RI-SCARTI (di Simonetta Cervelli)

Oggi mentre ero al supermercato a fare la spesa mi imbatto in uno sportello dei surgelati completamente aperto.Il frigorifero in questione non era spento, pieno di prodotti e funzionante.Il mio istinto è stato quello di chiudere lo sportello ma questo mi faceva resistenza.

Vedo una ragazza che si avvicina e con molta calma mi dice “non si preoccupi è aperto perché lo sto caricando e ho messo un blocco allo sportello così non fatico a tenerlo aperto “.Ma benedetta ragazza , si può caricare un surgelatore quando è acceso lasciando per un periodo così lungo il suo sportello aperto?Io sono la titolare di una gelateria e per noi la gestione dei frigoriferi e all’ordine del giorno.

Tenere un frigorifero aperto crea uno sbalzo termico al cibo in esso contenuto , alterando i tempi di conservazione degli stessi, e quindi i tempi di scadenza si accorciano, ma io consumatore non lo so e quindi potrei consumare del cibo che , anche se non mi fa male, sicuramente non ha più le caratteristiche nutritive originarie.

Per ottenere risultati concreti è meglio l’utilizzo dei macchinari isotonici o dei Bilancieri e dei manubri? (di Carlo Di Luca)

Frequentando le palestre dall’ormai lontano 1980 ho vissuto, in prima persona, l’evoluzione delle attrezzature da Sala Pesi. Ricordo che gli inizi furono molto duri, poiché i Tecnici di quell’epoca, appena entravi in una palestra ti infilavano a “brutto muso” sotto i bilancieri ed i manubri ed eri costretto, gioco forza, ad apprendere le tecniche basilari di esercizi come le Distensioni su panca orizzontale, le croci con manubri ed il “famigerato” Lento dietro con bilanciere. Con il passare degli anni, attorno al 1985, con il boom della Cultura Fisica, dovuta soprattutto alla presenza sul palcoscenico internazionale di atleti come Arnold Schwarzenegger, Lou Ferrigno, ecc., si è mirato a rendere l’ambiente delle palestre più consono alle richieste di quel periodo, creando macchinari isotonici, a camme e catene, che permettessero una facilità di utilizzo, in particolar modo, ai numerosi principianti.

In quegli anni le case costruttrici di articoli da palestra Technogym e Panatta Sport crearono attraverso lo studio approfondito di biomeccanica applicata le prime Pectoral Machine, Leg Press, Lat Machine, ecc., ma nel contempo non si è mai tralasciata l’applicazione in esercizi a carichi liberi, soprattutto in quelli fondamentali come Distensioni con il Bilanciere, Squat, Stacchi da terra, Alzate laterali con manubri, ecc.

BALLI DI GRUPPO contro BALLI DI COPPIA (di Laura Quatrini)

Amici lettori eccoci qui nuovamente!

Questo mese parliamo dello scottante duello tra ballerini di gruppo e ballerini in coppia, sfida che negli ultimi anni tiene banco nelle balere, soprattutto quelle romane.

Innanzitutto dobbiamo fare un distinguo: chi fa balli di gruppo impara a menadito dei passi e delle movenze al fine di far parte di uno squadrone di persone che si muove in sincronia a ritmo del ballo prescelto. L'abbigliamento non è mai troppo ricercato, l'importante è potersi muovere in libertà e non uscire MAI dalla coreografia, di solito (detto tra noi)davvero elementare. Si pensi che ormai si ballano in gruppo anche walzer, tango e mazurka... un'esagerazione.

MEN IN BLACK (di Olimpio Riccardi)

Non tutti sanno che il fenomeno risale agli anni cinquanta e sessanta, ispirando sin da allora la pubblicazione di libri, film, fumetti ecc.

Men in Black è il nome di fantomatici agenti governativi americani, vestiti interamente di scuro, incaricati di intimidire o ridurre al silenzio i testimoni di avvistamenti di oggetti volanti non identificati.Gli uomini lasciavano trasparire di essere agenti del governo, chiedendo al testimone di raccontare la sua storia, o di mostrare le prove fotografiche o di fatto dell’evento segnalato, in caso di non collaborazione gli agenti arrivavano a minacciare l’incolumità fisica del testimone o della sua famiglia.

Il primo breve resoconto sui Men in Black risale al 21 giugno 1947, in occasione del cosiddetto incidente di Maury Island. Quel giorno, il pescatore Harold Dahl disse di aver avvistato sei dischi volanti, sull’imbarcazione c’erano Dahl, suo figlio, altri due uomini, ed un cane. Dahl scattò qualche fotografia di tali oggetti, aggiungendo che da uno di essi erano cadute delle scorie sulla sua imbarcazione, che avevano ucciso il suo cane e ferito suo figlio.Dahl non aveva ancora raccontato l'accaduto a nessuno.

Vita notturna. Quanto la restrizione legislativa puo influenzare il suo svolgimento. (di Samuel Honkavaara)

Questo mese discuteremo delle differenze legislative tra italia e finlandia riguardo allo svolgimento della vita notturna e alla distribuzione di alchool.
Per chi non lo sapesse, l'alchool in finlandia ha una supertassa, per cui costa molto di piu di tanti altri paesi, ed e' in mano ad alko, un'azienda di proprieta' dello stato che ne detiene il monopolio.

Ogni Bevanda alcolica che superi il 4,7% o che abbia al suo interno distillati o liquori (es. gin, vodka, ecc.) anche se al di sotto di questa percentuale deve essere venduta dentro alko (es. bacardi breezer).In pratica nei supermercati troverete solo Birre a basso livello alcolico o comunque prodotti il cui tasso alcolico viene prodotto tramite fermentazione e non tramite mix con altre sostanze alcoliche.


Intervista a Mark Hanna (di Marisa Felice)

Mark Hanna artista poliedrico si racconta: da Jesus Christ Superstar al cinema, dalla passione per Beethoven al suo blues

1) Chitarrista, cantante, compositore, doppiatore…cosa prevale? Qual è il comune denominatore?

Sono stato incoraggiato dalla mia famiglia fin dall’età di 7 anni a compiere studi musicali.Eravamo tanti: mamma papà e 5 figli a Buffalo (New York). Suonavano un po’ tutti, mio padre la tromba, le mie sorelle partecipavano alla banda della mia città. Ho compiuto studi sul cinema laureandomi e vi ho lavorato per molti anni. Molti anni fa, parliamo del ’68, avevo un’autentica passione per Jimmy e Johnny due artisti televisivi che, nelle trasmissione del mattino, suonavano fisarmonica e batteria. Ho scelto di iniziare proprio dalla fisarmonica, anche se avrei preferito istintivamente cominciare con la batteria ma i miei non mi assecondarono, poi ho proseguito con il piano e il basso.

Intervista a Pier Paolo Ferroni (di Alex Ramieri)

Oggi ci imbattiamo non casualmente in un musicista che per carattere, musicalità, tecnica e cuore esprime l’eccellenza batteristica Italiana nel mondo, intendo dire che Pier Paolo Ferroni può essere accostato senza nessun problema a batteristi di calibro mondiale.Come al solito tutte le nozioni biografiche non le inserisco in questo articolo poiché la rete ne è piena.
Inizia l’intervista :
Ciao Pier Paolo ci racconti i tuoi primi passi nel mondo del lavoro musicale cosa è significato per te essere turnista, partecipare ai live oppure alle sessioni di registrazione di artisti più o meno famosi.

Il mio primo ingaggio professionale risale al 1990 nella band Kaoma Brasil Show con la cantante Lea Costa, avevamo un pullman con 2 autisti, a volte l'albergo a volte i viaggi notturni per recarci quindi da un concerto all'altro ed un corpo di ballo stellare con ragazzi e ragazze di rara bellezza e bravura.Ho imparato molto dei ritmi di Bahia: ho imparato a suonare "IL" Samba di Bahia e non LA Samba perchè "Il Samba" è un ballo.

L'inquinamento (di Mirko Elia)

Lo so, il titolo di questo articolo sembra un tema scolastico di trenta anni fa. Ma quando da bambinisentivamo parlare di questo problema sembrava una cosa lontana, una cosa da sapere come le tanteinformazioni scolastiche e forse più di qualcuno avrà pensato che nemmeno ci potesse toccare da vicino,ma in 30 anni cosa è successo?
Beh… in 30 anni sarebbe dovuto cambiare qualcosa ed in modo radicale, se esiste un problema, in 30 annidi soluzioni valide se ne sarebbero potute trovare molte ed invece sembra che la nostra società, non solonon si sia curata di questo grave caso, ma anzi il livello di danni all’ecosistema si sia innalzatonotevolmente.Non tutti sanno che ad esempio ci sono città, come la meravigliosa Pechino, nella quale ormail’inquinamento è tale che tutto (persone, palazzi, parchi, scuole, ospedali, strade, etc…) è ricoperto da unanube tossica di smog che costringe i cittadini a portare sempre una mascherina (che poco o nulla fa control’elevato grado di tossicità dell’aria) e che ha oscurato completamente il sole, tanto che il governo cinese hainstallato dei maxischermi per vedere il Sole sorgere e tramontare.

Sia la strada al tuo fianco, il vento sempre alle tue spalle (di Sirna Nisida)

« May the road rise to meet you, may the wind be always at your back, may the sun shine warm upon your face, and the rains fall soft upon your fields and, until we meet again, may God hold you in the palm of His hand. »

« Sia la strada al tuo fianco, il vento sempre alle tue spalle, che il sole splenda caldo sul tuo viso, e la pioggia cada dolce nei campi attorno e, finché non ci incontreremo di nuovo, Iddio ti protegga nel palmo della sua mano »


Materia e spirito (di Marilena "Krisana" Bernardini)

La Meditazione appare spesso nel nostro mondo occidentale, un'esperienza fatta da chi fugge o da chi sceglie di separarsi da questo mondo di materia!...nulla di più sbagliato! la meditazione , che in realtà è nella possibilità di tutti gli esseri umani...dona la capacità di integrare tutti i piani della coscienza e conseguenzialmente , unifica e non separa lo Spirito dalla Materia.

Un uovo a Figueres... Il surrealismo di Dalì visto da un uovo (di Maria Cristina Recupero)

Come ne "La Metamorfosi di Narciso", celebre dipinto di Salvator Dalì datato 1937 (che rappresenta Il mito classico del giovane Narciso, innamoratosi della propria immagine riflessa in uno specchio d’acqua è impossibilitato a possederla), diede vita alla magia del pensiero del pittore, raffigurando un uomo chinato a testa bassa con lo sguardo fisso sul proprio riflesso, suggerendone la controfigura visionaria di una mano che regge un uovo dalla quale nasce il fiore che porta il suo nome.Una scelta iconografica suggerita da un viaggio compiuto l'anno precedente in Italia dall'artista, indicatoci anche dalle figure dei nudi sullo sfondo che evocano pose classiche e atteggiamenti formali tipici dell’arte rinascimentale e manierista.

Napalm Death - Hatebreed + Special Guest 19 febbraio 2014, Orion, Ciampino. (di Jager)

Dopo cinque persone in fila prima dell'apertura dei cancelli,il locale si riempie per assistere al concerto dei Napalm Death, degli Hatebreedoppure per entrambi, ma abbiamo potuto vedere persone presenti per il gruppo grindcoreitaliano Buffalo Grillz, di cui la maggior parte della gente presente non ne sapeval'esistenza.
Nonostante ciò (e un leggero malore da parte del batterista),il gruppo è riuscito ascatenare l'adrenalina dei presenti già dalle prime note.


Lucio Dalla e le sue donne (di Ele Matteucci)

Bentrovati al secondo appuntamento della mia rubrica ''la musica è donna''.Anche se questo spazio è nato per essere dedicato alle cantautrici femminili italiane, non posso che dedicare un articolo al grande Lucio Dalla e alle sue donne, quelle raccontate nelle sue canzoni e quelle artiste italiane che hanno collaborato con lui, i loro pensieri e ricordi legati a Lucio.Se n'è andato proprio il primo marzo di due anni fa, e non posso negare , che ogni volta che mi capita di andare a Bologna, la tentazione di camminare per via D'Azeglio è molta, per rivivere la sua città dove si fermava a parlare con tutti, la Bologna cantata nelle sue canzoni.Le donne di Lucio Dalla? Anna , in ''Anna e Marco'' incontra il Marco di un ''lupo di periferia'', scontenta della sua vita, perchè anche lei '' stella di periferia...vorrebbe andar via'', ma poi incontra Marco in discoteca , e alla fine ''qualcuno li ha visti andar via tenendosi per mano''.

Emmy Noether, un grande matematico donna dimenticato (di Carlo Consoli)

Scienza è arte e arte è scienza, in un connubio inscindibile.

Questo mese vi raccontiamo di una donna, una delle più grandi menti matematiche del secolo scorso: Emmy Noether. Una vita non facile, brillante, geniale, figlia di un matematico a sua volta, ha dovuto addirittura lottare per studiare, cioé dapprima anche solo per iscriversi all'università, e poi per ottenere il diritto a laurearsi. E non bastò: dovette addirittura sobbarcarsi l'onere di insegnare gratuitamente, pur di accedere alla cattedra universitaria.Avrete sentito dire più volte che "nulla si crea, nulla si distrugge". E' un principio generale in fisica che va sotto il nome generico di "legge di conservazione". In fisica, questo è solo un esempio di legge di conservazione, perché a conservarsi sono anche diverse altre grandezze fisiche. Emmy Noether ebbe una intuizione incredibile: che a determinare le leggi di conservazione, sono le simmetrie.
E' il famoso Teorema di Noether: "ad ogni simmetria corrisponde una conservazione".

PURE’ DI CAROTE ALLA TUNISINA (di Dafne Lagonigro)

Questa è una di quelle ricette trascritte da chi sa dove sul mio quadernino!
E’ un purè delizioso, speziato e molto piccante, potete utilizzarlo per accompagnare carne alla brace, frittelle, polpette o quel che più vi aggrada, è semplice da preparare e fa sempre un’ottima figura in tavola, questa la ricetta:

Ingredienti:
500 gr di carote,
1 cucchiaio di salsa di peperoncino harissa,
2 cucchiai di aceto di mele o limone,
0,5 dl di olio extravergine di oliva,
un cucchiaino di semi di carvi tritati,
3 spicchi d’aglio.

sabato 1 marzo 2014

Il Blues di Son House prima del vinile (di Stefano Carboni)


Alan lomax che ricordiamo nel precedente articolo “ l'uomo che registrò il mondo”, impiegato della library of congres degli stati uniti d'america, nonché etnomusicologo e lui stesso musicista e cantante, assieme al padre John furono i primi a usare una macchina portatile per le incisioni del suono, funzionava senza elettricità e la portavamo in giro nel bagagliaio dell’auto.

Ci attraversarono l’America, a caccia di voci e di storie. La prima, pesava più di 200 kg e incideva su dischi di alluminio... il solco era rumorosissimo, però si poteva registrare e riascoltare subito, anche in

AM come Artic Monkeys (di Frank Head)

Se fosse solo una Modulation Amplitude (Modulazione di Ampiezza) insomma una gamma di frequenze più basse estremamente primitive in mezzo al paradiso delle più commerciali frequenze FM, allora ci arriverebbe dalle casse un rock più ruvido, quasi un ritorno all'origine degli anni '70.

Se fossero le iniziali del loro nome e cognome allora si tratterebbe di uno dei gruppi britannici più straordinari che hanno reso l'indie rock qualcosa di