domenica 1 giugno 2014

Dùlamàn: tra le alghe e le ballate d'Irlanda.


Bentrovati, cari lettori!  

Ecco che ancora, in un altro primo del mese, si rinnova questa piccola rubrica sull’Irlanda, sulla sua musica e le sue tradizioni.

Oggi voglio scrivere su un argomento insolito. Molto probabilmente ne avrete sentito parlare a proposito della cucina giapponese; forse qualcuno di voi ne ha letto, in qualche blog di appassionati di ricette esotiche…
Ma non credo, ne sono quasi certa, che le abbiate mai sentite nominare a proposito di musica.
Sto parlando di alghe.

Per molti anni e soprattutto in tempi passati, le alghe sono state utilizzate nell’ isola d’Irlanda per molti scopi, non ultimo, lo immaginate, come risorsa per combattere le lunghe carestie. Tuttora sono un piatto tradizionale ed il loro utilizzo non è limitato al campo della gastronomia; trova impiego in farmacia e addirittura nella creazione di alcuni pigmenti.
Provate, per un attimo, ad immagine questo paesaggio: il mare grigio, il cielo e la spiaggia in sfumature del medesimo colore, il vento che sferza la costa irlandese: in questo scenario, i raccoglitori di alghe sono chini a recuperare il prezioso dono delle onde.

Dùlamàn: questo il termine gaelico per indicare la tradizionale figura del seaweed-gatherer. Vi ricorda qualcosa, per caso? E’ infatti proprio questo il titolo di una nota e antica ballata popolare.
Il  dúlamán gaelach, il cui compito è recuperare alghe destinate a diventare tintura per stoffa, ha un dialogo con il più giovane dúlamán maorach, il frutto del cui lavoro sarà invece portato in tavola sotto forma di zuppe o stufati.
L’oggetto del dialogo è, naturalmente, l’amore per figlia del più anziano dei due. 

Concedetemi un breve divagare. Non so se ci abbiate mai prestato attenzione, ma le canzoni irlandesi hanno principalmente tre temi fondamentali, a cui l’ascoltatore, occasionale o perseverante che sia, non può sottrarsi: l’amore, la guerra e il whisky. E in tutti e tre i casi probabilmente c’è qualcuno che muore. Ma l’ascoltatore perseverante di questo genere conosce ogni variazione di sorta, ogni topos che si ripresenta infinite volte nei testi, non si stancherà mai, a notte fonda, di cantarlo accompagnando i musicisti di un pub, davanti ad una Guinness…  

Ma torniamo a  Dùlamàn.
La versione dei  Clannad è probabilmente la più famosa: il titolo dell’album da cui proviene prende nome appunto da questo noto canto. 
Ispirato all’arrangiamento dei Clannad è quello probabilmente altrettanto  popolare delle Celtic Woman, dal tono forse piuttosto solenne e meno folclorico, se paragonato ad altre versioni.
Tra tutte la mia versione preferita è quella degli Altan. Sarà per la voce di Mairéad Ní Mhaonaigh? 
Credo di si. 
Ma, di nuovo, non riuscirò a pronunciare questo nome.

Nessun commento:

Posta un commento