Finestre Di Vita:
La
filosofia è un pensiero astratto? No!
È
anche possibilità di osservare la vita quotidiana, le piccole cose, cercare di
darne un senso, facendo parlare ciò che ci circonda.
In
questa rubrica, dedicata alla filosofia del quotidiano, apriremo finestre sulla
vita, sulle sue forme e sul suo fluire e continuo mostrarsi.Articolo:
Mi piace inaugurare questo spazio dedicando attenzione alle domande che attraversano, almeno
una volta nella vita, la mente di ciascuno di noi.
Siamo
in un tempo in cui facilmente andiamo in cerca di risposte e spesso basta
digitare con un clic una voce su
Internet e sviscerare, anche se non sempre correttamente, lo scibile delle
conoscenze possibili.
Un
tempo per sapere era tutto più complicato, occorreva pazienza e l’arte di saper
cercare. Se non si possedevano gli strumenti adatti, bisognava avere l’umiltà
di domandare ad altri.
Ci
sono domande, però, che per noi resteranno sempre aperte a un’infinità di
risposte possibili.
Penso
alle domande sulla vita, ai mille ‘perché?’, agli interrogativi sul senso
dell’esistere, sull’origine e sulla fine. Quanti filosofi e uomini e donne di
ogni tempo hanno dedicato attenzione a questo domandare!
Possiamo
abbracciare ipotesi, ma non avremo mai certezze e questo, paradossalmente, dà
valore al nostro esistere. Ci rende liberi di immaginare, concepire visioni e
prospettive, avere idee differenti sulla nostra esistenza e, non per ultimo,
sentirci mistero.
Si
è parlato spesso del mistero di Dio, sia per i credenti che lo considerano
comunque inafferrabile, sia per i non credenti che lo considerano proiezione.
Anche l’uomo è mistero inaccessibile.
Chi
siamo? È la prima domanda che afferra e travolge, a cui dobbiamo mostrare
fedeltà, in modo dinamico e creativo, tutta la vita.
Mi
piace, allora, ripensando alle domande di senso (Chi siamo? Da dove veniamo?
Verso dove andiamo?...) considerare l’essere umano come un albero. Crescono e
si fortificano le radici e si allungano i rami, mentre si solidifica il tronco.
Le radici sono le nostre origini, le nostre storie e di chi ci ha preceduto, a
cui sosteniamo l’esistenza. Più prendiamo consapevolezza, più le radici
attecchiscono. Cresce il tronco, la nostra identità, e si fanno belli e sicuri
i rami, i nostri sogni, desideri, progetti e sguardi sulla vita.
Osservando
le radici, il tronco e i rami che crescono, si può imparare a rivivere la
lentezza e la pazienza della ricerca e dell’ascolto delle domande piccole e
grandi della vita com’è. In questo modo, apriremo ogni volta una finestra o un
piccolo scorcio su angoli nuovi dell’esistere.
Annalisa Margarino
Laureata in filosofia e teologia, insegnante presso una scuola superiore di Roma e appassionata di scrittura per bambini e adulti.
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