sabato 1 febbraio 2014

Push Up (di Carlo Di Luca)

Oggi parleremo del…PUSH UP (piegamenti sulle braccia).

Impropriamente denominato con il termine di “Flessioni”, il Push Up è l’esercizio a corpo libero per eccellenza. Chi di Voi non ha mai provato a sfidare se stesso o altri per vedere chi fosse in grado di fare più “flessioni” possibili? L’esercizio rientra in uno dei tanti movimenti calistenici (carico naturale) ed è la base per una buona preparazione fisica diretta sia all’allenamento funzionale, sia al miglioramento della performance in esercizi con sovraccarichi (distensioni panca orizzontale con bilanciere). La migliore tecnica da adottare, a mio modesto parere, nell’esecuzione di detto movimento, onde evitare traumi articolari al cingolo scapolo omerale ed alla cuffia dei rotatori, è di posizionare le mani a larghezza spalle, con il pollice rivolto in avanti ed i gomiti aderenti al corpo. Le gambe sono distese e l’articolazione coxo-femorale (articolazione dell’anca) deve essere bloccata, mantenendo l’addome contratto, onde evitare spiacevoli fastidi alla parte bassa della schiena (zona lombo-sacrale). L’esecuzione deve essere completa sia nella fase passiva, toccando con il petto il pavimento, sia nella fase attiva dell’esercizio, raggiungendo la massima distensione degli arti superiori. Per i principianti è bene iniziare con le ginocchia appoggiate sul pavimento ed i piedi incrociati, posizionando le mani su di un piano rialzato (scalino, step, ecc.), fermo restando l’adozione di tutte le cautele già menzionate, onde evitare problematiche articolari.

Ci sentiamo al prossimo numero e….Buon allenamento!!!!!




Il termine calistenia deriva dal greco Kalòs (bello) eSthenos (forza) e già l'analisi etimologica lascia intendere come la pratica dell'allenamento calistenico abbia tra i suoi obiettivi il miglioramento sia della performance del soggetto che del suo aspetto fisico. Kallisthenes significa anche "ricco di vigore", quasi a sottolineare come questo genere di lavoro, favorendo in modo considerevole sia il miglioramento della performance fisico-atletica, che il benessere globale, quello che in modo più "moderno" definiamo fitness, risulta essere un'attività rinvigorente per chi la pratica con regolarità.

L'allenamento calistenico è probabilmente tra le prime forme di sollecitazione corporea codificate e descritte, perlomeno con riferimento ad una descrizione e codificazione come quella che siamo abituati a concepire nella moderna accezione di fitness e di allenamento. Wood, nel 1938 parla di questo tipo di lavoro definendo la calistenia come:

un vero sistema di esercizi fisici eseguiti principalmente senza attrezzi e destinato a compensare gli effetti deprimenti che la vita moderna provoca sull'organismo1

Questa sintetica descrizione racchiude in poche parole tutto il significato dell'allenamento calistenico, che sfrutta principalmente il peso del corpo e la forza di gravità in un processo allenante che è per sua stessa natura un lavoro di tipo funzionale e che ha tra le principali caratteristiche quella di compensare atteggiamenti tipici di una vita sedentaria.

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