IL
TELETRASPORTO
Da
appassionato di scienza e soprattutto di fantascienza non potevo non
addentrarmi in un argomento così affascinante quanto difficile e complesso.
Nei film di
fantascienza il teletrasporto è la possibilità di smaterializzare e
rimaterializzare qualcosa o qualcuno da un luogo ad un altro, dunque uno
spostamento di materia spazio-temporale.
Ad oggi è
possibile il teletrasporto quantistico, ovvero sfruttando un principio noto in
fisica quantistica come entanglement,
è possibile un apparente trasferimento di informazioni tra due particelle a
velocità superiori a quelle della luce, ovvero gli scienziati possono riuscire
a fornire a una particella lo stato di un’altra particella. Si tratta del
teletrasporto di informazione, non di materia.
In pratica
come avviene nelle stampanti 3D, una macchina acquisisce informazioni ed è in
grado di riprodurle anche a distanza, creando una copia esatta all’originale,
ma non della stessa materia e soprattutto, se si tratta di cose viventi, non si
può trasferire l’anima, l’io della persona.
Ma il
teletrasporto dovrebbe smaterializzare noi stessi e trasferirci altrove, dunque
se trasferiamo lo schema tecnico del nostro corpo e si crea una copia di noi,
anche se fatta di atomi e particelle, non saremmo noi, ma una copia inanimata.
C’è chi
ipotizza che si potrebbe smaterializzare un essere vivente in quark (la
componente ultima della materia) invece che in atomi in quanto sarebbe più
facile poi teletrasportarli alla velocità della luce da uno spazio ad un altro.
Ma per smembrare in quark bisognerebbe violare una forza nota come “interazione
forte” che è la forza più intensa dell’universo… ed ipotizzando che fosse
possibile, sarebbe necessaria una temperatura 10 milioni di volte superiore al
calore interno del Sole.
Altro
problema di carattere tecnico è la possibilità di immagazzinare dati, in bit, necessari
per poter inviare le informazioni necessarie dal punto di partenza a quello di
arrivo, ovvero per trasferire una persona servirebbero dei computer in grado di
poter immagazzinare le informazioni di diecimila bilioni di bilioni di atomi
che costituiscono il corpo umano. Sorprendenti sono le scoperte degli scienziati
che, al posto dei chip di silicio, stanno sperimentando, su molecole di DNA,
dei supporti biologici in grado di poter immagazzinare più dati di quelli attualmente
possibili ovvero gli attuali terabyte (migliaia di gigabyte).

Attualmente
sono tutte ipotesi, eppure uno scienziato giapponese, Masahiro Hotta, studioso
della Tohoku University, ha recentemente pubblicato le sue teorie, secondo le
quali sarebbe possibile teletrasportare ioni, fotoni ed atomi.
Tutto questo
ha un fascino incredibile, e sarebbe un punto di svolta incredibile per l’umanità,
in quanto trasporti e viaggi potrebbero essere immediati.
Vi fareste
teletrasportare? Io avrei paura di non ricompormi esattamente così come sono… se ad esempio una mosca entrasse nella mia
struttura molecolare come è successo nel celebre film di David Cronenberg del
1986, cosa succederebbe? Potrei trovarmi metà umano e metà mosca?
Tutte queste
informazioni scientifiche per ora gettano solo ipotesi , ma sono convinto che tutto
quello che la mente umana può pensare, prima o poi lo realizzerà. Auspico
dunque nel futuro che tutto questo sarà possibile.
Sta sempre
all’uomo fare tesoro delle proprie scoperte ed usarle nel modo più intelligente
possibile.
Mirko Elia
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