venerdì 2 maggio 2014

IL TELETRASPORTO



IL TELETRASPORTO

Da appassionato di scienza e soprattutto di fantascienza non potevo non addentrarmi in un argomento così affascinante quanto difficile e complesso.
Nei film di fantascienza il teletrasporto è la possibilità di smaterializzare e rimaterializzare qualcosa o qualcuno da un luogo ad un altro, dunque uno spostamento di materia spazio-temporale.


Ad oggi è possibile il teletrasporto quantistico, ovvero sfruttando un principio noto in fisica quantistica come entanglement, è possibile un apparente trasferimento di informazioni tra due particelle a velocità superiori a quelle della luce, ovvero gli scienziati possono riuscire a fornire a una particella lo stato di un’altra particella. Si tratta del teletrasporto di informazione, non di materia.
In pratica come avviene nelle stampanti 3D, una macchina acquisisce informazioni ed è in grado di riprodurle anche a distanza, creando una copia esatta all’originale, ma non della stessa materia e soprattutto, se si tratta di cose viventi, non si può trasferire l’anima, l’io della persona.

Ma il teletrasporto dovrebbe smaterializzare noi stessi e trasferirci altrove, dunque se trasferiamo lo schema tecnico del nostro corpo e si crea una copia di noi, anche se fatta di atomi e particelle, non saremmo noi, ma una copia inanimata.
C’è chi ipotizza che si potrebbe smaterializzare un essere vivente in quark (la componente ultima della materia) invece che in atomi in quanto sarebbe più facile poi teletrasportarli alla velocità della luce da uno spazio ad un altro. Ma per smembrare in quark bisognerebbe violare una forza nota come “interazione forte” che è la forza più intensa dell’universo… ed ipotizzando che fosse possibile, sarebbe necessaria una temperatura 10 milioni di volte superiore al calore interno del Sole.
Altro problema di carattere tecnico è la possibilità di immagazzinare dati, in bit, necessari per poter inviare le informazioni necessarie dal punto di partenza a quello di arrivo, ovvero per trasferire una persona servirebbero dei computer in grado di poter immagazzinare le informazioni di diecimila bilioni di bilioni di atomi che costituiscono il corpo umano. Sorprendenti sono le scoperte degli scienziati che, al posto dei chip di silicio, stanno sperimentando, su molecole di DNA, dei supporti biologici in grado di poter immagazzinare più dati di quelli attualmente possibili ovvero gli attuali terabyte (migliaia di gigabyte).

Dunque in un prossimo futuro si potrà riprodurre un cervello umano grazie a questi supporti di immagazzinamento dati molecolari… ma sarà i
dentico se teletrasportato altrove? Con gli stessi pensieri? Sarà la stessa persona, con la sua personalità o sarà ricreabile solo strutturalmente?
Attualmente sono tutte ipotesi, eppure uno scienziato giapponese, Masahiro Hotta, studioso della Tohoku University, ha recentemente pubblicato le sue teorie, secondo le quali sarebbe possibile teletrasportare ioni, fotoni ed atomi.
Tutto questo ha un fascino incredibile, e sarebbe un punto di svolta incredibile per l’umanità, in quanto trasporti e viaggi potrebbero essere immediati.

Vi fareste teletrasportare? Io avrei paura di non ricompormi esattamente così come sono…  se ad esempio una mosca entrasse nella mia struttura molecolare come è successo nel celebre film di David Cronenberg del 1986, cosa succederebbe? Potrei trovarmi metà umano e metà mosca?
Tutte queste informazioni scientifiche per ora gettano solo ipotesi , ma sono convinto che tutto quello che la mente umana può pensare, prima o poi lo realizzerà. Auspico dunque nel futuro che tutto questo sarà possibile.
Sta sempre all’uomo fare tesoro delle proprie scoperte ed usarle nel modo più intelligente possibile.

Mirko Elia

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