martedì 1 aprile 2014

Sensualità, trasgressione ed estasi: intervista a Mauro Mandrelli cantore, guida turistica, cultore di musica antica e appassionato di D. Bowie

1) Come ti sei avvicinato al coro? Perché hai scelto questa forma musicale? 

Sin da piccolo ero affascinato dalla musica e dal canto in particolare. Ero intonato. Verso i 25 anni ho cominciato ad avvicinarmi alla musica classica e mi sono iscritto ad una scuola dove, tra l'altro, si facevano esercitazioni di canto corale. La cosa mi piacque molto, riuscivo bene. Era emozionante sentire l'intersecarsi di voci, melodie diverse che creavano bellissime armonie, dopodiché seguendo concerti qui a Roma, mi imbattei in un festival di musica corale; al termine di uno dei concerti chiesi se fosse possibile entrare a far parte di quel coro. Ci sono rimasto per 25 anni...




2) Cosa si intende per sensualità ed estasi nella musica corale del 600?



Parlerei di sensualità ed estasi nella musica del 600, non solo nella polifonia vocale ma in tutte le sue forme. In quel secolo, il secolo del "barocco" viene a maturazione una visione del mondo che, a partire dal XV secolo mette l'uomo, le sue passioni, le sue emozioni, al centro della ricerca artistica. Alla fine del 500 tutto ciò viene espresso a forti tinte esasperando e teatralizzando quelle emozioni. Tutto questo si riversa anche nell' arte sacra, basta vedere l'estasi di Santa Teresa di Gian Lorenzo Bernini o la Maddalena in estasi di Caravaggio per averne un'idea. In musica troviamo tantissimi di questi esempi, in particolare nei meravigliosi madrigali di Claudio Monteverdi il tema è trattato in modo sublime.

3) David Bowie è una delle tue passioni. E’ stata la sua musica ad affascinarti o la sua immagine trasgressiva?



Non avevo ancora 14 anni quando rimasi colpito da David Bowie già prima di aver ascoltato la sua musica. Mi piacque la sua immagine androgina, i colori e la bellezza dei suoi costumi di scena poi però fui irretito dallo stile e dalla bellezza delle sue canzoni, spesso cariche di sensualità. Ancora oggi le ascolto volentieri, soprattutto quelle dei primissimi anni 70....

4) Cosa suggeriresti ad un cantore che muove i suoi primi passi nel circuito corale a Roma ?

A Roma ci sono tantissimi cori con repertori differenziati l'uno dall'altro: si va dai canti medievali al 400/500, dal barocco all'800/900, cori che eseguono musica popolare italiana e di altri paesi europei ed extraeuropei. Ce n'è per tutti i gusti... Una cosa buona è scegliere con maggiore consapevolezza, dopo aver esplorato per un po' le varie epoche, i vari stili. La lettura di un buon libro di storia della musica può aiutare ad orientarsi.

5) Scegli un brano musicale per noi Mauro.


Più che un madrigale dal testo dichiaratamente erotico, vorrei consigliare un brano di argomento religioso dove si parla di pentimenti, pene, martiri… Si tratta di "Un peccator pentito" composto da Luigi Rossi che lavorò a lungo a Roma nella prima metà del 600, con una breve ma fruttuosa parentesi alla corte francese. La musica è languida, sensualissima e avrebbe potuto avere un testo ben più carnale e terreno. 

6) Il grande pubblico in Italia non ascolta musica del 600 con troppa facilità. Salutiamoci spiegando perché dovrebbe farlo


Sono convinto che questi brani dovrebbero essere ancora ascoltati e cantati semplicemente perché non si può ignorare un'epoca che ha regalato tanti capolavori e così tanta bellezza e che ancora oggi evoca suggestioni che ci emozionano e ci commuovono come non mai, la nostra sensibilità e il linguaggio musicale al quale siamo abituati, non sono poi così distanti da quelli di quel secolo..




 Marisa Felice (cantante)


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