martedì 1 aprile 2014

Il Segreto di Kells (di Sirna Nisida)


Prendete un compositore francese, un gruppo musicale irlandese, uno studio d’animazione belga e un character desing che sembra uscito direttamente dal cartone “Kim Possibile”.
No, giuro che non sono i postumi di San Patrizio a parlare.

Voglio raccontarvi di un incantevole lungometraggio del 2010, ambientato in una bellissima e florida Irlanda del nono secolo dopo Cristo. 

Siamo a Kells, nella contea di Meath, dove l’abate Cellach e i suoi monaci lavorano instancabilmente alla costruzione di altissime mura che hanno lo scopo di frenare le incessanti incursioni vichinghe. Tutti si aspettano che il giovane Brendan, vivace e curioso, segua le orme di suo zio, l’abate… ma il destino sembra avere in serbo per lui un compito assai diverso. 
Istruito da fratello Aidan nello scriptorium, Brendan è presto affascinato dall’arte complessa e dai disegni ipnotici delle miniature medievali. Il libro di Kells, manoscritto incompiuto che gli viene mostrato dal frate, deve essere ultimato. L’amore di Brendan nei confronti dell’arte lo spingerà a disubbidire agli ordini di suo zio e ad allontanarsi sempre di più dall’abbazia di Kells, verso il folto cuore della foresta, dove ha inizio la sua avventura.

Incantati: questo è il termine con cui posso definire ogni paesaggio e ogni fotogramma della minuta, brillante gemma che è “The Secret of Kells”. I raggi di luce che filtrano tra i rami degli alberi, la lucentezza argentea della nebbia, i simboli criptici sulle pareti del monastero e i labirinti infiniti di foglie, radici e fiori che si intrecciano a richiamare le meravigliose composizioni dell’arte insulare. Tutte le immagini sembrano raccontare una storia a sé, essere allo stesso tempo il quadro e la cornice. Il tratto geometrico e straordinariamente onirico dà vita ad una serie di espressivi personaggi che, quasi a imitare ancora l’arte antica, sono volutamente stilizzati, sottolineando la bellezza e la complessità di ciò che li circonda.
Se amate, oltre l’animazione, la musica, avete un altro ottimo motivo per guardare questo lungometraggio. Ascolterete i Kíla, musicisti irlandesi e autori di melodie tradizionali e non, e il compositore francese Bruno Coulais a cui va il merito di aver scritto la colonna sonora eseguita dal gruppo sopra nominato.  Musica e arte figurativa vanno di pari passo, correndo fianco a fianco.

Tomm Moore, regista, animatore e sceneggiatore nato nell’isola d’argento e smeraldo, sembra essere appassionato delle leggende che affondando le proprie radici nella storia della sua terra natia. Dalle divinità come Crom Cruach dell’Irlanda pre-cristiana fino alle invasioni dei norreni, realtà e folklore si fondono e danno vita a quello che, a mio avviso, è un piccolo capolavoro. Spero che le Muse continuino a ispiare questo artista.

Da cantante, un posto speciale nel mio cuore è dedicato alla voce della piccola, dolcissima Aisling.
Guardate il cartone.

Sirna

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