lunedì 1 dicembre 2014

Cristina Donà:la ricerca della perfezione

Tra le autrici e voci più particolari della scena musicale italiana,molto parca e attenta alle sue produzioni,ma generosa nelle numerosissime collaborazioni italiane e internazionali tra cui quella con Robert Wyatt a cui è molto legata perchè ha trovato in lui generosità,umanità,e spessore artistico.
Una creativa perfezionista che prima di fare uscire degli album si prende il suo tempo, così è successo con l'album ''Così vicini'', uscito nel 2014 a tre anni di distanza rispetto all'album ''Torna a casa a piedi'' uscito el 2011.Proprio in ''Così vicini'' ritrova l'immediatezza e la spontaneità degli esordi, un linguaggio sonoro
diretto e più asciutto,un approccio più ponderato e malinconico nella poetica che conferma la maturità e lo spessore della Donà.
Cresce a Milano poi successivamente si trasferisce nella profonda provincia ed è proprio questo cambiamento che la porta a comporre dandole più ispirazione.
La sua prima esibizione chitarra e voce è stata nel 1991 in apertura agli Afterhours.
Il suo percorso artistico è quasi ventennale,da una piccola etichetta come la Mescal, approda nei cataloghi EMI.Nonostante questo gran salto , Cristina non cambia, non le vengono imposte troppe regole.Lei è così, ed è stata presa per quello che è.
Viene seguita principalmente da due produttori durante la sua carriera, Manuel Agnelli e Saverio Lanza.Con Manuel lavora su due dischi e principalmente su i live,aprendo infatti molti concerti degli Afterhours,e tanti live di La Crus.In qualche modo era stata adotatta da entrambe le band.Con Lanza invece Cristina riesce a dare vita a un'idea embrionale di un pezzo per poi portarlo a compimento.
Cristina partecipa una sola volta al Festival di Sanremo in duetto con Nada.Dalle sue interviste sembra non trasparire della simpatia nei confronti del festival.Il fatto di essere su un palco non significa che si riesca sempre a gestire in egual maniera ogni tipo di esposizione, o che ci piaccia essere esposti a qualasiasi costo.Cristina predilige quindi situazioni più a misura d'uomo, senza avere troppe pressioni mediatiche e quindi emotive.
Cristina non riesce a definire la sua musica in un genere specifico, ma deve sempre reinventarsi e rinnovare la musica musica in un'intervista racconta:''Io ho bisogno di questo. Io ho sempre ammirato nel panorama italiano quelli che si sono sempre reinventati. I primi che mi vengono in mente sono Battisti e Battiato. Loro non hanno avuto bisogno di essere incasellati in un genere o hanno avvertito la necessità di uscirne, perché all'epoca poi era ancora più rischioso il fatto che tu "potessi perdere un pubblico", ma la cosa è vitale per te. Se mi si dà la possibilità di fare ogni volta qualcosa di diverso, io preferisco. ''

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