lunedì 1 dicembre 2014

Non si cancella!



«Cosa scrivo?».
«Scrivi quello che vuoi, quello che ti viene in mente», rispose il nonno.
«E se sbaglio come si cancella?».
Il nonno sorrise.
«Ci sono i bianchetti apposta che io non ho», disse.
«Dunque, se sbaglio?», ridomandò.
«Niente. Se sbagli non si cancella».
«Se sbaglio rimane l’errore?», domandò Giordano preoccupato e perplesso.
«Gli errori rimangono. Le scritte rimangono, anche se stracci la carta. È un po’ come l’anima. Tutto
quello che alle anime rimane, non si cancella».
Giordano digitava lentamente le lettere una a una, sforzandosi di non sbagliare perché non voleva
che rimanesse segno di qualche errore. Sdraiato sul
letto, ripensa a questo tempo del suo passato.
«Non si cancella, non si cancella, io invece cancello…»  (Annalisa Margarino, Contatto, Youcanprint 2014, p. 60)

Per l’articolo del mese di dicembre ho scelto di citare una parte del mio romanzo, in cui il protagonista, Giordano, ricorda un dialogo con il nonno, davanti a una Lettera33, una vecchia macchina da scrivere.
Giordano ripensa alla macchina da scrivere come metafora dei rapporti umani.
In un tempo in cui i social network e la comunicazione virtuale facilitano cancellazioni ed eliminazioni, il protagonista riflettere sul fatto che nella vita i rapporti umani, i sentimenti, le emozioni e gli errori che spesso per leggerezza commettiamo gli uni verso gli altri non si cancellano.
Le leggerezze del nostro agire e, non meno, del nostro dire rimangono. Restano le ferite che arrechiamo, come anche i gesti di bene, di amore, di attenzione e cura.
È bello pensare che la nostra anima è come la carta attorno a un rullo di una macchina da scrivere il cui testo è composto anche di imperfezioni e cancellazioni visibili e di sbavature di inchiostro. È ancora più importante ricordare che i nostri gesti, il nostro parlare, il nostro relazionarci sono come i tasti battuti su una Lettera33 che lasciano segni nelle vite altrui.

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