domenica 2 novembre 2014

Giuni Russo:quando la musica è tutto

Giuni Russo per molti vuole dire grandi successi come ''Un'estate al mare'', ''Cha ca ca della limonata'', Alghero''.

In realtà Giuni Russo con quella sua estensione vocale che faceva sembrare la sua voce un'orchestra, è riuscita a spaziare generi molto diversi tra loto, fino ad arrivare a delle incursioni nel repertorio classico e Sacro.

Di origine siciliana, figlia d'arte,con madre soprano naturale, inizia la sua carriera alla tenera età di 13 anni.Nel 1967 vinse insieme a Elio Gandolfi il Festival di Catrocaro interpretando ''A chi'', successo dato a Fausto Leali l'anno successivo.

Castrocaro la porta a Sanremo nel 1968, partecipando con il nome Giusy Moreo con il brano ''No amore'' scritto da Vito Pallavicini su musica di Albano.

Nel 1969 si trasferisce a Milano e incontra la musicista Maria Antonietta Sisini, e sarà la sua co-autrice e produttrice per 36 anni.

Giuni è una di quelle artiste che avrebbe meritato di più, ma molti sono stati gli ostacoli che ha dovuto affrontare durante il suo percorso artistico.

Contrasti con le case discografiche che pretendevano da lei soltanto canzoni commerciali, ma lei avrebbe voluto fare di più, affrontare nuovi repertori per dimostrare la sua versatilità, spaziare in generi più sofisticati, anche se in parte ci è riuscita realizzando dischi impegnativi, ma togliendola e isolandola dallo show-business, diventando appetibile soltanto per un mercato di nicchia.

L'incontro decisivo per Giuni fu quello con Franco Battiato, dove intorno a lui nascerà sia una grande amicizia che la formazione di un team di lavoro creativo e affiatato che porta alla realizzazione di brani cuciti addosso alle capacità vocali di Giuni (''Una vipera sarò'', ''Crisi metropolitana'',''L'addio'').

Questi brani verranno sottoposti all'attenzione di Caterina Caselli.

Si incontrarono nel 67 a Castrocaro, ma la Caselli allora non mostrò particolari attenzioni per Giuni.

Ma successivamente la popolarissima ''Casco d'oro'' manifesta l'intento di occuparsi in prima persona del lancio di Giuni.

Nel 1982 arriva il grande successo con ''Un'estate al mare'', firmato da Franco Battiato.

Nel 1985 arriva la crisi tra lei e la sua casa discografica CGD, dove quest'ultima non sembra particolarmente interessata all'ultimo disco che Giuni a scritto insieme alla Sisini.Giuni chiede una liberatoria alla CDG affinchè la cantante possa cambiare etichetta quando i suoi discografici non credono più in lei, ostacolandone l'evoluzione artistica.

Le viene concessa la liberatoria, ma viene esplicitamente indicata come un'artista ingestibile così da scoraggiare qualsiasi etichetta a metterla nuovamente sotto contratto.

Nel 88' arriva un cambio di rotta, avvicinandosi sempre di più alla sua passione per la lirica, facendo un disco di contaminazione tra il classico, pop e jazz.

Giuni fino in fondo lotta per la vita e per la sua carriera.

Nonostante il suo visibile avanzamento della malattia, partecipa a Sanremo nel 2003.

Una delle sue ultime realizzazioni fu nel 2004 con l'album ''Napoli che canta'', una suite realizzata per l'omonimo film muto girato nel 1926.

Tanti sono gli artisti italiani sottovalutati durante la propria carriera.

Lo show-business spesso annienta le capacità dei cantanti sintetizzandoli soltanto a prodotto commerciale.

Il buon ascoltatore di musica però capisce sempre quando c'è del valore dentro una canzone o una voce, senza fermarsi alle apparenze.

Giuni è stata una grande artista.

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