martedì 1 luglio 2014

La mia conoscenza delle M.M.A. (Mixed Martial Arts).


Lo scorso settembre ci è stata offerta l’opportunità di inserire tra le discipline della nostra Palestra le “Mixed Martial Arts” (M.M.A.), grazie all’entusiasmo di un nostro vecchio Tecnico, specializzatosi nell’insegnamento di tale Sport da combattimento. Con il passare del tempo, anche perché in questa disciplina si cimentano attualmente i miei figli, mi sono appassionato alla sua pratica ed ho cominciato ad apprezzarne il valore, sia da un punto di vista di preparazione fisica e tecnica, sia da un punto di vista prettamente morale. Tale Sport trova l
e sue radici nelle discipline dell’antica Grecia (Pancrazio), quando nelle prime Olimpiadi gli atleti si cimentavano in combattimenti che prevedevano tecniche di lotta e pugilato, ma dove era consentito colpirsi in tutte le maniere, utilizzando le più svariate tecniche, trasformando l’esibizione sportiva in un vero e proprio combattimento.


Le MMA sono tornate in auge nei tempi moderni ed in Italia sono state portate alla ribalta anche grazie alla figura di Alessio Sakara, atleta romano, che per primo si è esibito nelle competizioni statunitensi UFC.


Ritornando alla mia introduzione, nel corso di questi mesi, ho conosciuto l’entusiasmo che circonda sia i Tecnici sia gli Atleti che praticano questa sport, caratterizzata dall’apprendimento di tecniche da combattimento miste (Kick Boxing, Boxe, Thai, Brasilian Jiu Jitsu, Judo ed altro), necessarie per poter competere già a discreti livelli. La gara di M.M.A. prevede la conoscenza di siffatte discipline in quanto il combattimento prevede nella fase iniziale il confronto in piedi tra i due contendenti ma, nel corso del round, come d’altronde in un reale combattimento “da strada”, si finisce al suolo dove è necessario conoscere le giuste tecniche che possano portare alla “sottomissione” dell’avversario (strangolamenti, leve, ecc.).


Per quanto riguarda la sicurezza degli atleti, le statistiche dimostrano che la frequenza di KO nelle competizioni di MMA è più bassa rispetto alle competizioni di boxe e, da studi effettuati, è risultato che nelle competizioni di MMA vi è un minore rischio di lesioni traumatiche al cervello rispetto ad altri sport di combattimento che prevedono colpi alla testa.


Ora, non voglio dilungarmi troppo sulla parte tecnica (anche perché io nello specifico non insegno tale disciplina), ma per ciò che concerne la parte fisica, posso assicurare che presentarsi ad un incontro di MMA senza una accurata preparazione può portare alla sconfitta, in quanto il dispendio “energetico” è notevole, come anche importante è la “concentrazione” durante il combattimento.


Un’ottima preparazione presuppone sedute di allenamento settimanali basate soprattutto sulla parte atletica con l’utilizzo di sovraccarichi ed allenamenti funzionali specifici per il combattimento.


Pertanto circuiti effettuati con bilancieri, kettlebell, palle mediche, ecc., utilizzando tecniche dirette all’incremento della forza massimale e della forza esplosiva sono necessari per poter affrontare degnamente una competizione agonistica di MMA.


Per esperienza personale, infine, posso assicurare, che durante gli incontri massimo rispetto viene portato nei confronti dell’avversario e la “lealtà” è un elemento fondamentale dei due contendenti.


Al termine dei match si possono notare i due atleti stremati e sanguinanti che, “Vincitori” o “Sconfitti”, si abbracciano tra loro esaltando quelli che sono i veri principi dello Sport.


Detto questo, vi esorto a provare tale disciplina, che può essere svolta anche senza la componente “agonistica”, in quanto come già detto in precedenza, la parte atletica e tecnica fornisce al fisico dei risultati incredibili, sia da un punto di vista “estetico” sia da un punto di vista “atletico”.





Nessun commento:

Posta un commento