domenica 2 marzo 2014

Per ottenere risultati concreti è meglio l’utilizzo dei macchinari isotonici o dei Bilancieri e dei manubri? (di Carlo Di Luca)

Frequentando le palestre dall’ormai lontano 1980 ho vissuto, in prima persona, l’evoluzione delle attrezzature da Sala Pesi. Ricordo che gli inizi furono molto duri, poiché i Tecnici di quell’epoca, appena entravi in una palestra ti infilavano a “brutto muso” sotto i bilancieri ed i manubri ed eri costretto, gioco forza, ad apprendere le tecniche basilari di esercizi come le Distensioni su panca orizzontale, le croci con manubri ed il “famigerato” Lento dietro con bilanciere. Con il passare degli anni, attorno al 1985, con il boom della Cultura Fisica, dovuta soprattutto alla presenza sul palcoscenico internazionale di atleti come Arnold Schwarzenegger, Lou Ferrigno, ecc., si è mirato a rendere l’ambiente delle palestre più consono alle richieste di quel periodo, creando macchinari isotonici, a camme e catene, che permettessero una facilità di utilizzo, in particolar modo, ai numerosi principianti.

In quegli anni le case costruttrici di articoli da palestra Technogym e Panatta Sport crearono attraverso lo studio approfondito di biomeccanica applicata le prime Pectoral Machine, Leg Press, Lat Machine, ecc., ma nel contempo non si è mai tralasciata l’applicazione in esercizi a carichi liberi, soprattutto in quelli fondamentali come Distensioni con il Bilanciere, Squat, Stacchi da terra, Alzate laterali con manubri, ecc.



Attualmente dall’alto della mia esperienza professionale, posso tranquillamente asserire che i macchinari isotonici sono “discreti” per gli esercizi di isolamento muscolare e “sufficienti” per introdurre i principianti nel mondo del Fitness e per esercizi di riabilitazione a seguito di traumi/infortuni, ma l’utilizzo dei carichi liberi (bilancieri e manubri) risulta indispensabile per qualsiasi tipo di preparazione fisica.Sia che si voglia aumentare la forza massimale o incrementare la massa muscolare, gli esercizi fondamentali come distensioni, stacchi e squat forniscono risultati a dir poco eccezionali, fermo restando la perfetta esecuzione tecnica de movimenti, onde evitare ripercussioni a livello articolare e scheletrico.



Carlo Di Luca

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