domenica 2 marzo 2014

RI-SCARTI (di Simonetta Cervelli)

Oggi mentre ero al supermercato a fare la spesa mi imbatto in uno sportello dei surgelati completamente aperto.Il frigorifero in questione non era spento, pieno di prodotti e funzionante.Il mio istinto è stato quello di chiudere lo sportello ma questo mi faceva resistenza.

Vedo una ragazza che si avvicina e con molta calma mi dice “non si preoccupi è aperto perché lo sto caricando e ho messo un blocco allo sportello così non fatico a tenerlo aperto “.Ma benedetta ragazza , si può caricare un surgelatore quando è acceso lasciando per un periodo così lungo il suo sportello aperto?Io sono la titolare di una gelateria e per noi la gestione dei frigoriferi e all’ordine del giorno.

Tenere un frigorifero aperto crea uno sbalzo termico al cibo in esso contenuto , alterando i tempi di conservazione degli stessi, e quindi i tempi di scadenza si accorciano, ma io consumatore non lo so e quindi potrei consumare del cibo che , anche se non mi fa male, sicuramente non ha più le caratteristiche nutritive originarie.



Senza contare lo spreco energetico , che non sarebbe da sottovalutare mai, e in un momento di grave crisi economica è sicuramente da tenere ancor più sotto controllo.Lo stesso discorso vale per i consumatori che quando devono scegliere un prodotto surgelato , aprono gli sportelli e scelgono con tutta la calma possibile.Chissà perché hanno fatto le ante con i vetri? Ah si , perché sono più belle a vedersi!!!!! E allora come facciamo a sapere se un prodotto è stato conservato bene o meno?Si potrebbe dire: controllare la cristallizzazione dei prodotti, quanto ghiaccio c’è sulle confezioni, ecc. ecc. Ma non siamo tutti tecnici e allora ? Compriamo in modo responsabile: meno scorte, così siamo sicuri di non tenere nei nostri congelatori cibi che superano la data di scadenza e talmente pieni che “una busta mi è sfuggita perché è rimasta in quell’angolo nascosto del cassetto”.Sono partita da uno sportello lasciato aperto con leggerezza per andare a fare un discorso molto più complicato che è quello di quanta merce noi sprechiamo nella nostra quotidianeità.Quanto cibo ogni giorno viene gettato sia nella distribuzione che nelle nostre case !!!Il 14 aprile scorso ho organizzato un pranzo sulla pubblica via , con il contributo di una scuola di cucina e dei ragazzi di un istituto alberghiero, usando cibo a scadenza ravvicinata , cibo che il supermercato che lo ha donato avrebbe dovuto togliere dagli scaffali; al pranzo hanno partecipato 240 persone paganti e abbiamo donato il ricavato in beneficenza.Una giornata di festa e allegria in una strada di Roma trasformata per alcune ore in una piazza paesana, dimostrando che invece di gettarlo si potrebbe destinare gratuitamente alle mense delle case famiglie, dei poveri ecc. ecc.Questa operazione già si fa attraverso il Banco Alimentare http://www.bancoalimentareroma.it/index.phpma dovrebbe essere una pratica normale e comune per tutti non gettare cibo o qualsiasi altro oggetto e destinarlo ad associazioni che gli daranno nuova vita.Anche il Forum del Terzo Settore Lazio è sensibile alla tematica http://www.forumterzosettore.it/2014/02/05/5-febbraio-2014-prima-giornata-nazionale-contro-lo-spreco-di-cibo/Vi consiglio di dare uno sguardo anche al video girato durante il pranzo, dove si vede anche la sfilata fatta con abiti di ecoriuso sulla musica dei Prototipi di Scartus che suonano strumenti di scarto industriali.



Migliorare questo mondo è possibile ma c’è bisogno dell’impegno di ognuno di noi.



Simonetta Cervelli

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