sabato 1 febbraio 2014

Il Cyberpunk (di Mirko Elia)

Il Cyberpunk 

In questo primo articolo voglio trattare di un argomento a me molto vicino, nel quale ho trovato fonte d’ispirazione fino a 
sentirmi completamente immerso in esso, il cyberpunk. 

Il cyberpunk è un genere letterario e artistico nato nella prima metà degli anni ottanta del XX secolo, nell'ambito della 
fantascienza. 



Il termine nasce dall’unione delle due parole “cibernetica” e “punk” e fu originariamente coniato nel 1980 da Bruce 
Bethke come titolo per il suo racconto “Cyberpunk”, pubblicato poi nel 1983. 

Il genere narra di ambientazioni futuristiche decadenti, dove il futuro è ipertecnologico, ma scuro, una sorta di regresso 
anche interiore, una visione dark del romanticismo degli umanoidi. 

L’unione di uomini e macchine o corpi umani con innesti meccanici ed elettronici, i cyborg, personaggi che vivono 
l’alienazione dalle società spersonalizzate e distopiche, scenari apocalittici, il cyberspazio e le realtà alternative (alle volte 
anche virtuali) sono tutti elementi ricorrenti nel cyberpunk. 

La corrente narrativa, sviluppatasi anche nella cinematografia e nella musica, trova molti consensi nel pubblico. 


Rappresentativa e suggestiva fotografia cyberpunk, è il film capolavoro Blade Runner, accompagnato da uno scenario di 
piogge acide, magistralmente diretto da Ridley Scott, precursore del genere in quanto pubblicato nel 1982. In sottofondo 
la colonna sonora, espressiva ed introversa, composta dal celeberrimo Vangelis, il quale ha saputo dare un tocco 
malinconico nel quale avvolgere la storia di alcuni robot umanoidi, capitanati da un superlativo Rutger Hauer, i quali 
avevano come unico desiderio “vivere”. 


Rappresentativo nell’ambito musicale è l’album “Cyberpunk” di Billy Idol, un concept-disc purtroppo non capito dalla 
critica e nemmeno dai fans dell’artista, un piccolo gioiello musicale che sbalordì tutti con un sound sperimentale e 
futurista. 

Anche il mondo dei videogames non poteva rimanere indifferente al fenomeno che trova la sua massima espressione nel 
virtual 3D di “Cyberpunk 2077” tutt’ora in fase di sviluppo, ma del quale in rete si trovano moltissime anteprime che 
lasciano incantati al primo sguardo. www.cyberpunk.net 



Persino la famosissima rivista “Vogue” ha dedicato una gallery alla moda style cyberpunk sul suo sito web 
http://www.vogue.it/encyclo/manie/c/cyberpunk . Una fusione di fashion ’80 style e bellezza futuristica è quello che si 
nota ad un primo sguardo. La moda nel tempo si è comunque trasformata divenendo ai giorni nostri più colorata, e ricca 
di accessori, associando anche delle tonalità fluorescenti in contrapposizione allo stile dark proprio del movimento. 


In conclusione, auguro a tutti i lettori di trovare fonte d’ispirazione e soprattutto di riflessione dal movimento cyberpunk, 
perché spesso quando ci troviamo di fronte a delle tematiche di un mondo vicino al collasso e privo di umanità (o forse 
nel quale le macchine, alle volte, sono più umane delle persone), magari riusciamo a ritrovare noi stessi, cercando quello 
che stiamo perdendo già nella società attuale, ovvero cuore e sensibilità. 

Mirko Elia

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