mercoledì 4 febbraio 2015

Risorse umane



Penso spesso all’espressione, forse in questo ultimo tempo meno usata, ‘risorse umane’. Ricordo quando la maestra a scuola nell’ora di geografia cercava di spiegarcene il senso, quando ci esponeva il funzionamento delle attività aziendali e industriali.
“Le risorse umane sono fondamentali nell’industria, nelle aziende, nel nostro vivere quotidiano…”.
Ho capito presto tra i banchi di scuola che molto si giocava su queste risorse umane, ma non sono riuscita subito ad apprendere di cosa si trattasse, se persone o forze di più persone messe insieme.
Ho compreso il senso delle ‘risorse umane’ scoprendomi, in seguito, nei diversi ambiti di lavoro parte di queste.

In questi giorni, però, mi è tornata alla mente questa espressione che è diventato un termine di settore, specialistico, basti pensare a quante volte si sente parlare - forse in questo tempo meno – di sviluppo delle risorse umane.
Giocando con questi linguaggi, mi ritrovo bambina a concepire lo sviluppo delle risorse umane e immagino capacità di ascolto che si amplificano, sguardi che si dilatano, mani che si intrecciano, uomini e donne che camminano verso mete condivise, pensieri che si affinano e relazioni che si costituiscono per creare e generare forme di esistenza inedita.
Siamo tutti potenziale risorsa umana, non perché possibili fonte di progresso e sviluppo economico, ma perché l’umanità, nel suo complesso, è ricchezza, anche se a volte facciamo proprio fatica a riconoscerne il valore.
Penso così che risorsa umana sia ogni nostro gesto, modo di agire e rispondere nella vita, ogni qualvolta si trasforma in un atto di far risorgere noi stessi o l’altro. Risorsa, lo dimentichiamo, viene da ‘risorgere’ e risorgere non significa altro che forza di tirare su, far emergere, rafforzare, estrarre.
Siamo risorsa umana, allora, nel momento in cui ci sentiamo chiamati a responsabilità gli uni per gli altri.

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