mercoledì 1 ottobre 2014

Le File (di Annalisa Margarino)


È un po’ di giorni che penso alle file come condizione della vita ordinaria: le file nei negozi, in particolare al supermercato,  alla posta e negli uffici pubblici o quelle per entrare in un luogo in cui si sta per realizzare un evento o all’aeroporto prima di un viaggio.
È condizione degli uomini mettersi in fila.
E lo stare in coda ci rende, in genere, tutti nella stessa condizione. Si attende, ci si guarda intorno, ci si osserva reciprocamente e insieme si pazienta, 
mentre i pensieri anticipano ciò che sarà.
La fila ci insegna ad aspettare, a non prevaricare su altri, a non dominare, non invadere. Sappiamo che è incivile passare avanti e che non è conveniente provarci se non per dignità per evitare ire e reazioni aggressive.
Pensando alle file, però, in questo tempo mi viene spontaneo metterne due in parallelo: la fila dei profughi e la fila per l’acquisto del nuovo Iphone 6.
Non amo demonizzare la tecnologia. Se qualcosa può servire, benvenga!
Eppure davanti a me continuo a visualizzare questi due diversi modi di fare fila. Due file per una salvezza.
È una salvezza il nuovo modello di Iphone? Certamente no. Molti concorderanno. Eppure, quella fila, quella pazienza vissuta è indice che lì c’è un valore, c’è qualcosa che dà senso.
È una salvezza la fila dei profughi? Sì, perché non c’è alternativa a stare incolonnati. O la morte o la coda.
File diverse che raccontano vite differenti, condizioni di opulenza e situazioni vitali di povertà e precarietà.
Viene da riflettere su queste due file che rappresentano modi diversi di stare nella vita e forme di salvezza agli antipodi.
Può un Iphone salvarci la vita? Può una frontiera salvare la vita di un profugo?
Domande che ci mettono di fronte al nostro stare in fila nella vita.
Cosa attendiamo? Come stiamo allineati? Qual è il nostro orizzonte?
In questo momento della mia vita davanti a quale sportello sto facendo la coda?
Forse molti di noi non sono su una linea di frontiera, ma su un guado altrettanto significativo.
È bello metterci in osservazione della nostra fila per capire a che punto della vita siamo.

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