L’immortalità umana in un androide AVATAR.
Piacerebbe a tutti vivere per sempre? E se fosse possibile?
Tutto ha un inizio ed una fine, forse l’unica certezza da quando
veniamo al mondo è la consapevolezza di dover morire.
Eppure il miliardario russo Dmitry Itskov ha
promosso un progetto, denominato “GF
2045” (Global Future 2045), che promette l'immortalità dell'essere umano
entro trent'anni.
Sostanzialmente lo scopo è di immagazzinare tutte le memorie di una
persona in un androide che sarà la copia identica dell’individuo umano, in
pratica avremo degli Avatar con i nostri ricordi, i nostri stati d’animo e le
nostra personalità.
Il progetto prevede quattro fasi di sviluppo.
1a Fase: Realizzazione di
un Avatar A, un vero e proprio
robot comandato dal cervello umano. È concepito come un BMI (Brain Machine
Interface) che sfrutta una tecnologia già esistente. Questo androide sarà
comandato dal nostro cervello e risponderà ai nostri comandi. Questa fase
dovrebbe realizzarsi tra il 2015 e il 2020.
2a Fase: Successivamente
all’Avatar A, verrà sviluppato un Avatar B, un
cyborg nel quale verrà impiantato un cervello umano poco prima del decesso
della persona.
3a Fase: Questa è la fase
che è stata identificata come la più importante e che dovrebbe avvenire entro
il 2035, ovvero quando in un Avatar C
verrà trasferita l'intera personalità dell'individuo, con memorie, stati d’animo
e tutto quello che caratterizzava la persona in vita.
4a Fase: Infine, nel 2045,
si otterrà un ologramma, Avatar D, con
identità, conoscenze e ricordi dell'essere umano.
Ma al di là degli aspetti appena citati… la domanda che ci dovremmo
porre è un’altra: ma se un androide con tutti i miei pensieri vivrà per sempre,
io che vantaggio ne potrei trarre? Alla fine io morirei comunque e il mio
Avatar vivrebbe la mia vita… ma non sarei comunque io!
L’unico vantaggio sarebbe quello di non perdere la conoscenza personale
degli individui, che finchè si parla di scienziati o di grandi menti, avrebbe
comunque una valenza storico/scientifica importante, ma se dovessimo avere
Avatar di ogni persona sul pianeta, saremmo sovrappopolati di persone che
sostanzialmente sono esistite e che non sarebbero più vive, ma solo dei
replicanti.
Concludo dicendo, come sempre, che il futuro ipertecnologico è alle
porte, ma sta sempre a noi umani farne buon uso.
Articolo realizzato da Mirko Elia per Vite Creative
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