LA DANZA
SPORTIVA
In questa rubrica si parla, come sapete, di ballo di
coppia…ma sapete che questa categoria di danza è una vera e propria disciplina
sportiva?
Oggi, nel 2014, comprendere le origini della danza sportiva
è ancora complicato. Nei primi anni del XX secolo due potenze mondiali
intrapresero una vera e propria “guerra del ballo”: la Francia e l’Inghilterra,
le cui scuole di pensiero in materia sono sempre state diametralmente opposte,
e non solo nella danza…
In Europa, alla fine del XIX secolo, il ballo era libero,
ognuno ballava quello che voleva come voleva e ciò non precludeva comunque alla
possibilità di “critiche tecniche”. Le prime forme di competizione risalgono già al 1909, con Parigi capitale mondiale del ballo; nel 1922 il Campionato Mondiale fu spostato a Londra ma l’organizzazione fu gestita da maestri sia inglesi che francesi, tuttavia la mancanza di un programma obbligatorio, che prevedesse regole scritte e parametri di valutazione, rese insufficiente ogni sforzo.
possibilità di “critiche tecniche”. Le prime forme di competizione risalgono già al 1909, con Parigi capitale mondiale del ballo; nel 1922 il Campionato Mondiale fu spostato a Londra ma l’organizzazione fu gestita da maestri sia inglesi che francesi, tuttavia la mancanza di un programma obbligatorio, che prevedesse regole scritte e parametri di valutazione, rese insufficiente ogni sforzo.
Si constatò che solo l’istituzione di un’adeguata
regolamentazione avrebbe potuto dare chiarezza a questa disciplina e, nel 1935,
fu creata a Praga la FIDA(Federation
International de Dance pour Amateurs), alla quale inizialmente aderirono 9
paesi europei. Nel 1936, anno dei Giochi Olimpici di Berlino, la FIDA e
l’associazione tedesca RPG diedero vita al primo campionato di ballo su regole
scritte.
In seguito al perfezionamento dei regolamenti, si avvertì
sempre di più la necessità di trasformare il ballo in danza sportiva, facendo
diventare la danza, appunto, uno sport. Tuttavia la parola”sport”all’interno
del mondo della danza fu introdotta solo nel 1965 in seguito alla nascita
dell’IDFS(International Dance Sport
Federation).
Nel nostro paese la danza era, e continua ad essere, molto
praticata, soprattutto nelle forme tradizionali. I primi grandi campioni e
maestri di ballo risalgono già agli anni ’60, soprattutto provenienti dalle
regioni settentrionali, forse perché più vicine alle nazioni europee della
danza.
Il nostro CONI(Comitato
Olimpico Nazionale Italiano) negli anni ’90 riconobbe la disciplina della
danza sportiva e nel 1996 si ottenne il riconoscimento e la realizzazione di
un’unica federazione: la FIDS (Federazione
Italiana Danza Sportiva). Possiamo affermare che la danza sportiva non è
che la trasformazione in ballo da disciplina artistica a disciplina sportiva, con
regole proprie, competizioni e gare agonistiche come tutti gli sport.
Nella maggior parte dei casi chi inizia a praticare questo
sport lo fa per divertimento, per mantenersi in forma e per socializzare, non
per gareggiare.
Ma ballare è in ogni caso un’attività fisica che, come tale,
richiede un allenamento. Anche chi balla solo per divertirsi, quindi, dovrebbe
curare la propria preparazione fisico-atletica, per prevenire possibili
infortuni e per evitare di ritrovarsi a breve in affanno. La preparazione
atletica è indispensabile per chiunque, se non altro per evitare di farsi male:
l’aumento della forza muscolare previene possibili lesioni sia ai muscoli sia
ai tendini, mentre l’allungamento muscolare riduce il rischio di ritrovarsi le
gambe rigide ed indolenzite il giorno successivo ad una notte in balera. Il
ballerino D.O.C. è tendenzialmente prestante, quantomeno asciutto e sicuramente
allenato. Il primo obiettivo che deve raggiungere è quello di un
ragionevole”peso-forma”…e qui, amici lettori, la vedo dura!!!
Per il ballerino professionista il problema non si pone: spesso
riesce ad associare la sua passione per la danza al lavoro, magari diventando
insegnante o agonista, e dovendo,per forza o per diletto, dedicare molte ore ai
suoi allenamenti. Invece, il più delle volte, i ballerini amatoriali associano
la serata di ballo ad un pasto luculliano, sia se il punto di ritrovo di turno
sia una balera al chiuso (solitamente fornita di ristorante) o se si tratti di
una sagra di paese, dove certo, oltre all’orchestra e allo spazio per ballare,
non mancano gli stand gastronomici. Da musicista di balera quale sono non posso
non affermare che il più delle volte, dal palco, quello che si vede in
pista non sono propriamente ballerini
longilinei e tonici che volteggiano ma…persone in evidente sovrappeso
che…rotolano con affanno!!
Scherzi a parte, ci sono balli che prevedono un’andatura
“saltellata”, altri che la prevedono più
“camminata”, in ogni caso l’eccesso di peso influisce pericolosamente sulle
articolazioni e ne può compromettere la funzionalità! Chiaramente non è la
stessa cosa ballare un boogie-woogie piuttosto che un tango, ma la preparazione
che si deve avere per entrare nel mondo del ballo dovrebbe essere comune e
rapportata agli obiettivi: va da sé che il ballerino professionista non si
allenerà quanto il semplice appassionato dei ”quattro salti” del fine
settimana!
Vi aspetto qui puntuali il mese prossimo, sempre
sgambettando a ritmo di musica!!
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