Chiedo
scusa a chi abitualmente legge la rubrica ‘Finestre di vita’, perché in questo
momento nella mia vita personale c’è una predominanza di vita più che di
riflessione.
Interromperò
fino a maggio il mio appuntamento mensile perché in aprile celebrerò il mio
matrimonio con Arrigo e sento che in questo tempo è bene e opportuno lasciare
più spazio a ciò che per me è importante.
Non
sono affannata dai preparativi, ma sento che devo lasciare spazio e predispormi
il più possibile a un momento importante della mia vita che per me non è
esplicare una formalità, ma compiere un passo importante.
A
congedo lascio un estratto da Il
sindacato dei sensibili che racconta un offertorio particolare di un
matrimonio:
Mi
sembrava di essere in una favola. Si arrivò al momento dell’offertorio, quando
vengono portati il pane e il vino sull’altare insieme agli altri doni. Don
paolo invitò Caterina ad aprire l’armadietto degli oggetti, quello che avevo
osservato con curiosità e attenzione il primo giorno con il mestolo e tanti
altri oggetti utili. Le disse: «Caterina, sicuramente ci sono, prendi una
corda, un bastone e un piatto».
Caterina,
andò e li prese. Era stupita. Di solito quel ‘mestiere’ toccava a lei.
Don
Paolo riprese la parola: «Lo so, Caterina, di solito te ne occupi tu degli
oggetti dell’armadietto. Oggi facciamo un’eccezione. Ti ho chiesto questi tre
oggetti da portare all’altare, perché sono tre simboli preziosi per la vita di
Luca e di Marina e di tutti quanti noi. La corda è il simbolo del salto.
Ognuno
di noi deve aver la forza nella vita di fare dei salti coraggiosi, senza farsi
impedire dalla paura, dal timore, dall’ansia del cambiamento. A volte bisogna
saper trattenere il respiro e saltare. Poi, ognuno di noi deve aver un bastone.
È il bastone a cui sostenersi e a cui poter fare sostenere l’altro.
Dobbiamo
essere bastoni gli uni per altri. Infine il piatto che dobbiamo riempire del
cibo della nostra vita. A volte occorre che ci facciamo cibo reciprocamente,
gli uni per altri. Oggi mettiamo questo sull’altare» (Da Il sindacato dei sensibili, Youcanprint 2014, p. 50).
A
tutti l’augurio di avere nella propria vita una corda, un bastone e un piatto!
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