mercoledì 4 marzo 2015

Sosta

Ci sono alcuni periodi della vita in cui è opportuno fermarsi, sostare.
Chiedo scusa a chi abitualmente legge la rubrica ‘Finestre di vita’, perché in questo momento nella mia vita personale c’è una predominanza di vita più che di riflessione.
Interromperò fino a maggio il mio appuntamento mensile perché in aprile celebrerò il mio matrimonio con Arrigo e sento che in questo tempo è bene e opportuno lasciare più spazio a ciò che per me è importante.
Non sono affannata dai preparativi, ma sento che devo lasciare spazio e predispormi il più possibile a un momento importante della mia vita che per me non è esplicare una formalità, ma compiere un passo importante.



A congedo lascio un estratto da Il sindacato dei sensibili che racconta un offertorio particolare di un matrimonio:

Mi sembrava di essere in una favola. Si arrivò al momento dell’offertorio, quando vengono portati il pane e il vino sull’altare insieme agli altri doni. Don paolo invitò Caterina ad aprire l’armadietto degli oggetti, quello che avevo osservato con curiosità e attenzione il primo giorno con il mestolo e tanti altri oggetti utili. Le disse: «Caterina, sicuramente ci sono, prendi una corda, un bastone e un piatto».

Caterina, andò e li prese. Era stupita. Di solito quel ‘mestiere’ toccava a lei.

Don Paolo riprese la parola: «Lo so, Caterina, di solito te ne occupi tu degli oggetti dell’armadietto. Oggi facciamo un’eccezione. Ti ho chiesto questi tre oggetti da portare all’altare, perché sono tre simboli preziosi per la vita di Luca e di Marina e di tutti quanti noi. La corda è il simbolo del salto.

Ognuno di noi deve aver la forza nella vita di fare dei salti coraggiosi, senza farsi impedire dalla paura, dal timore, dall’ansia del cambiamento. A volte bisogna saper trattenere il respiro e saltare. Poi, ognuno di noi deve aver un bastone. È il bastone a cui sostenersi e a cui poter fare sostenere l’altro.

Dobbiamo essere bastoni gli uni per altri. Infine il piatto che dobbiamo riempire del cibo della nostra vita. A volte occorre che ci facciamo cibo reciprocamente, gli uni per altri. Oggi mettiamo questo sull’altare» (Da Il sindacato dei sensibili, Youcanprint 2014, p. 50).

A tutti l’augurio di avere nella propria vita una corda, un bastone e un piatto!

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