mercoledì 3 agosto 2016

Lillo, Greg, il successo del concerto all'Isola Camp e le magie del Cilento

Il caldo può fare strani scherzi.
Può far girare la testa. Può lasciarti accaldato e stanco oppure in piena euforia vacanziera.
Un po come sta accadendo in questi giorni dove abbiamo visto l'indiscrezione della cancellazione del programma 601 su Radio2 con Lillo, Greg e Alex Braga (Lillo: "Ci dispiace per il pubblico e per una squadra così affiatata di grandi protagonisti"), e il successo dei concerti di Greg con i suoi Frigidaires.
Proprio di questa formazione vogliamo parlarvi: una doo wop band piena di energia capitanata da Greg alla voce e alla chitarra, Luca Majnardi: voce e tromba, Alessandro Meozzi: voce e chitarra, Giovanni Campanella: batteria, Giulio Scarpato: basso e Olimpio Riccardi, maestro dell'associazione culturale e scuola di musica L'Isola dell'Arte, promotrice dell'evento: voce e sax.
L'abbiamo vista il 27 luglio esibirsi per l'Isola Camp 2016, la manifestazione della durata di una settimana che offre corsi e stage artistici con M° di fama internazionale durante il giorno e concerti e spettacoli durante le sere.
L'Isola Camp, ormai giunta alla 5° edizione, sta crescendo notevolmente. Tutto questo grazie anche alla sinergia del Negroni Social Club e all'ospitalità del Villaggio Camping dell'Isola che ha in comune non solo il nome ma anche la pura passione per musica e arte. Ogni anno si ripete il connubio tra ottimi servizi, cortesia e relax , senza dimenticare la pura magia del mare del Cilento che anche quest'anno vede l'assegnazione di ben 10 bandiere blu.
Greg & The Frigidaires hanno avuto un grande successo facendo ballare, entusiasmare e sorridere il pubblico per quasi 2h.
A fine serata Greg si è intrattenuto per una piacevole chiaccherata su progetti futuri e stato della musica odierna con Kari Rummukainen, direttore artistico dell'evento.
Alleghiamo un piccolo estratto a fine articolo.
Per informarvi e partecipare all'Isola Camp delle prossime edizioni andate su www.isolacamp.it o su www.isola-arte.com.



Kari: “Greg, il genere dei Frigidaires non è propriamente recente ma pesca in un passato ricco che forse è più attuale della musica contemporanea. Parlaci di questa scelta.”

Greg:” Mi sono appassionato del rock and roll nel 1977 con il film American Graffiti che è proprio uno spaccato del passaggio che c’è stato tra il rock “n” roll e la musica degli anni 60. Il film descrive la parabola finale dell’high school prima di arrivare al college, dopo la spensieratezza diventare adulti… mi è piaciuto molto quel film e mi è piaciuta la colonna sonora dove c’è anche molto “doo wop” che è quella frangia del rock “n” roll con le armonie vocali e oltretutto è una parte del rock “n” roll dove c’è una forte predominanza degli italo-americani: la matrice italiana, la melodia, si sente molto. Questo amore per il genere è lo stesso di Luca [Luca Mainardi, una delle 4 voci del progetto Frigidaires] che ha voluto creare questa band con me. Poi abbiamo chiamato Alessandro [ Alessandro Meozzi, chitarrista del gruppo] che é un appassionato delle armonie vocali, dei Beach Boys… è più appassionato degli anni 60 che del rock “n” roll.
Gli altri tre elementi, il sassofonista, il batterista e il bassista, Olimpio [Olimpio Riccardi], Giovanni [ Giovanni Campanella ] e Giulio [ Giulio Scarpato ] invece vengono dal jazz. Quello che facciamo è alla nostra maniera, non facciamo assolutamente una fotocopia, è quasi garage. Si sentono le influenze jazz però fatte in maniera sporca, e ci diverte! Lo affrontiamo come se fosse una musica attuale, dai testi all’idea degli arrangiamenti ci approcciamo come se fosse musica di oggi, dal nostro punto di vista.”

Kari: “Tutto questo amore e questa cura per gli arrangiamenti e, in particolar modo, per gli arrangiamenti vocali sottolineano un’assordante assenza nel mercato discografico attuale. I talent e i programmi musical-televisivi odierni sembrano non voler valorizzare questa ricchezza e rimangono centrati a quello che io chiamo “solismo”, ovvero il protagonismo fine a se stesso. Ti chiedo cosa ne pensi a riguardo perché con l’associazione culturale e scuola di musica L’Isola dell’Arte [promotrice del concerto di Greg con IDA Agency] abbiamo l’onore di avere tra i nostri insegnanti Olimpio Riccardi che come ci hai detto è il sassofonista della tua band e, ovviamente, siamo molto sensibili alle tematiche di valorizzazione artistica e di didattica.

Greg:”All’Italiano medio, purtroppo, non gliene frega nulla della musica! L’affronta solamente per moda. C’è stato negli anni 90 un momento roseo con i Neri Per Caso e altri gruppi ma solamente per moda… Ogni tanto qualcuno vuole portare avanti la bandiera della musica italiana, di riappropriarsene… ma la musica italiana non esiste più, si è interrotta alla fine degli anni 20, quando è incominciato ad arrivare il jazz dall’America. L’orchestra di Consolini, Pippo Barzizza, Johnny Clamer… Hanno cominciato tutti a fare jazz, poi c’è stata la parentesi della guerra, poi è arrivato lo swing, poi il rock “n” roll, poi c’è stata l’invasione britannica con il bit e via dicendo… poi sempre da oltreoceano è arrivato il folk… L’italianità della musica non c’è più stata. Qualcuno ha continuato a cercarla, da Claudio Villa a Nilla Pizzi… Riscoprirla adesso è impossibile.
Anche il cantautorato degli anni 60 era tutto ispirato dalla westcoast americana. Non è possibile riscoprirla adesso se non a tavolino, un po’ come tutta la riscoperta della Taranta e della Pizzica.

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