Tra
le autrici e voci più particolari della scena musicale
italiana,molto parca e attenta alle sue produzioni,ma generosa nelle
numerosissime collaborazioni italiane e internazionali tra cui quella
con Robert Wyatt a cui è molto legata perchè ha trovato in lui
generosità,umanità,e spessore artistico.
Una creativa perfezionista
che prima di fare uscire degli album si prende il suo tempo, così è
successo con l'album ''Così vicini'', uscito nel 2014 a tre anni di
distanza rispetto all'album ''Torna a casa a piedi'' uscito el
2011.Proprio in ''Così vicini'' ritrova l'immediatezza e la
spontaneità degli esordi, un linguaggio sonoro diretto e più asciutto,un approccio più ponderato e malinconico nella poetica che conferma la maturità e lo spessore della Donà.
Cresce a Milano poi successivamente si trasferisce nella profonda provincia ed è proprio questo cambiamento che la porta a comporre dandole più ispirazione.
La sua prima esibizione chitarra e voce è stata nel 1991 in apertura agli Afterhours.
Il suo percorso artistico è quasi ventennale,da una piccola etichetta come la Mescal, approda nei cataloghi EMI.Nonostante questo gran salto , Cristina non cambia, non le vengono imposte troppe regole.Lei è così, ed è stata presa per quello che è.
Viene seguita principalmente da due produttori durante la sua carriera, Manuel Agnelli e Saverio Lanza.Con Manuel lavora su due dischi e principalmente su i live,aprendo infatti molti concerti degli Afterhours,e tanti live di La Crus.In qualche modo era stata adotatta da entrambe le band.Con Lanza invece Cristina riesce a dare vita a un'idea embrionale di un pezzo per poi portarlo a compimento.
Cristina partecipa una sola volta al Festival di Sanremo in duetto con Nada.Dalle sue interviste sembra non trasparire della simpatia nei confronti del festival.Il fatto di essere su un palco non significa che si riesca sempre a gestire in egual maniera ogni tipo di esposizione, o che ci piaccia essere esposti a qualasiasi costo.Cristina predilige quindi situazioni più a misura d'uomo, senza avere troppe pressioni mediatiche e quindi emotive.
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